EsteticaMens: ottobre 2011
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lunedì 24 ottobre 2011

Come fare il bagno a un cane

L’estetica e la pulizia hanno importanza rilevante anche per gli animali da compagnia. In particolare ci si può porre il problema di come fare il bagno a un cane. La prima regola da seguire è quella di non esagerare con il bagno: una volta ogni tre-quattro mesi può essere sufficiente, tenuto conto del fatto che un lavaggio più frequente potrebbe provocare danni alla patina di sebo che ricopre il pelo dell’animale. Insomma, riguardo all’assiduità, meglio una spazzolata in più ed un bagno in meno, soprattutto quando fa freddo.
Certamente l’inghippo che si presenta un maniera più immediata è quello di tenere a tranquillo il cane, che spesso ha timore dell’acqua. Per questo è bene lasciare per ultimo il lavaggio della testa, che è il più fastidioso. Bisogna partire dalla coda, usando acqua tiepida, né troppo fredda né troppo calda. Solo quando il cane è completamente bagnato, è consigliabile iniziare ad insaponarlo con uno shampoo consigliato da un veterinario. Un trucco per non fare entrare acqua nelle orecchie è quello di inserire dei batuffoli di cotone. Se il cane poi è a pelo corto, è importante usare anche un balsamo, che sostituisca il sebo protettivo momentaneamente rimosso dal lavaggio.
Insomma, eseguire la toelettatura di un cane non è affatto semplice come può sembrare a prima vista: per questo in Italia stanno nascendo molti centri specializzati in questo tipo di operazione. Il toelettatore è dunque una professione che in ascesa: per apprendere le basi ci sono corsi ad hoc in sedi fisiche o, novità dell’ultima ora, opportunità di formazione a distanza come quella del Centro Europeo di Formazione De Agostini, che offre le competenze necessarie attraverso volumi scientifici e materiali multimediali la cui efficacia è già stata testata in paesi come la Francia.

martedì 4 ottobre 2011

Attenzione all'abbronzatura in montagna

abbronzatura montagna
Con l’arrivo dell’autunno cominciano ad imbiancarsi le prime cime e sono iniziate le partenze per i weekend ad alta quota. La pelle abituata al nuovo clima ed alla nuova luce, più tenue di quella estiva, fatica spesso ad adattarsi al sole di montagna.
Si sa, la pelle abbronzata è sinonimo di salute e bellezza ma, per evitare conseguenze, occorre far attenzione a come si prende il sole. Il sole infatti è la prima fonte naturale di energia e radiazioni. Tali radiazioni vengono assorbite dalla pelle in modo differente: la maggior parte dei raggi UVB sono responsabili di danni immediati, come eritemi solari, ed hanno una maggiore energia rispetto agli UVA. I raggi UVA invece penetrano nella pelle e, nonostante il 70-80% venga bloccato dalla melanina, possono provocare danni al derma e alle difese immunitarie.
Soprattutto durante le prime esposizioni è bene prendere le dovute precauzioni, proteggendo la pelle con creme solari ad alta protezione e non esporsi nelle ore più calde della giornata, quando i raggi solari sono più forti.
Se preso nelle giuste dosi e con le appropriate precauzioni il sole può essere un grande alleato della nostra salute. Esso infatti favoriscono la produzione di vitamina D, fondamentale per fissare il calcio nelle ossa e contrastare l’osteoporosi. Ha inoltre effetti positivi su alcune malattie cutanee e stimola il buonumore: recenti studi hanno infatti confermato che c’è una relazione tra luce e psiche. I raggi solari, soprattutto al mattino, agiscono sul funzionamento di alcune sostanze per regolare l’umore; funziona quindi come antidepressivo naturale e contribuisce ad aumentare le difese immunitarie e rinforzare le ossa.
Se invece viene preso in maniera errata e non ci si protegge in modo adeguato si rischia di innescare effetti negativi come il precoce invecchiamento della pelle, l’indebolimento dei capelli, disturbi agli occhi e rischio di tumori.